Ci sono voluti una ventina di minuti e una breve raffica di interventi per prendere atto che non c’era il numero legale per consentire il prosieguo dei lavori nel Consiglio regionale di Basilicata, convocato per le 16,00 di oggi ma iniziato con un’ora e mezza di ritardo. Ad un primo appello in cui oltre all’annunciata assenza dei consiglieri di Fratelli d’Italia, si è registrata anche quella del Presidente Bardi e tre assessori (Latronico, Cicala e Pepe), oltre che per l’opposizione quella di Vizziello per ragioni di salute e Roberto Cifarelli, la seduta è iniziata essendo comunque valida. Ma ad una richiesta di Piero Lacorazza che ha chiesto di anticipare un punto all’ordine del giorno al fine di verificare se la maggioranza (a cui compete politicamente di garantire il numero legale) era in grado di farlo si è sviluppato un dibattito al termine del quale hanno votato contro in otto. Circostanza che ha fatto prendere atto a Pittella che non vi era numero legale e quindi ha sciolto la seduta. Nel primo intervento Piero Marrese, a nome di tutti i consiglieri di minoranza (Lacorazza e Cifarelli -Pd, Marrese -Bd, Araneo e Verri -M5s e Bochicchio -Avs-Psi-LBp) ha “depositato la richiesta di un Consiglio regionale straordinario per discutere della crisi della maggioranza aperta dalla dichiarazione del capogruppo di Fratelli d’Italia, Michele Napoli.” “C’è una comunità regionale – spiegano i consiglieri regionali – che attende risposte e rendersi responsabili di ritardi così come l’approvazione del bilancio rischia di scaricare su cittadini e imprese la lotta intestina nella maggioranza a sostegno del Presidente Bardi”. In merito alla richiesta di Lacorazza sono intervenuti, per la maggioranza: Tataranno, Polese, Casino e Morea che hanno minimizzato la situazione di crisi della maggioranza, esternando sicurezza sulla sua soluzione e non mancando di bacchettare la minoranza rea -secondo loro- di approfittarne inopportunamente invece di continuare i lavori del consiglio come se nulla fosse. Per l’opposizione è intervenuta anche Alessia Araneo che ha stigmatizzato come l’opposizione non sarebbe rimasta ostaggio dei problemi di geometria variabile che affligge la maggioranza.

Iscritto all’albo dei giornalisti della Basilicata.