Perché c’è mancato poco perché tutto andasse per il meglio, aldilà dei disagi e di qualche polemica sui limiti di accesso al centro – per motivi di sicurezza- per assistere al passaggio e alla distruzione del carro trionfale di cartapesta, per l’anno del Giubileo. Mancava un quarto d’ora alla mezzanotte di Matera e la progressione del manufatto di cartapesta lungo via del Corso lasciava intravedere che arrivasse integro in piazza Vittorio Veneto, ma ”qualcuno” ha pensato di lanciarsi anzitempo a ridosso della scalinata di Santa Lucia, nonostante il ”cordone protettivo” delle forze dell’ordine e degli Angeli del Carro. Peccato davvero, perché ci sono stati dei contusi,e alcuni – non ne conosciamo il numero- sono dovuti ricorrere alle cure del personale medico e infermieristico delle ambulanze e del Pronto Soccorso. Otto le persone curate, tutte dimesse, il più grave dei quali ha avuto 20 giorni di prognosi per ferite a un arto. C’è tempo per riflettere sull’episodio, magari rivedendo le immagini come accaduto in passato.
Il carro, comunque, è stato distrutto dagli assalitori e alcuni hanno portato vie statue, pannelli e altri pezzi interi. E’ rimasto lo scheletro ”massiccio” del carro trionfale allestito e curato da Francesca Cascione, che ha guadagnato la ”fabbrica” al rione Piccianello per fare da modello all’edizione 2026. Quella del Giubileo, lo diciamo con cognizione di causa, ha fatto registrare un incremento di visitatori oltre le previsioni e con una copertura mediatica interessante da parte di Rai, Trm, Telenorba, Antenna sud, giornali,agenzie, radio e siti web. Grazie anche a quanto ha fatto l’Associazione Maria Santissima della Bruna nel sostenere con varie iniziative il percorso di candidatura tra i beni immateriali dell’Umanità. Da qui un invito al rispetto della tradizione, utile per il dossier, e a mettere da parte i voli pindarici e fuori luogo di ”capodanno dei materani”. La Festa della Bruna, con le sue peculiarità, è tale e tale deve restare. Ce lo hanno ricordato le processioni dei pastori, di mezzogiorno e della sera. Si può fare di più e con tanto senso di responsabilità da parte di ognuno nel solco dell’antico detto popolare ”a ‘mmogghj a ‘mmogghj l’onn c’ van”. Sempre meglio. E lo spettacolo di fuochi pirotecnici dalla Murgia ha acceso la notte per la Bruna che verrà.
