martedì, 29 Aprile , 2025
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Aliano 2027: il valore trasformativo della cultura.

La cultura ha un valore e potere trasformativo, serve a cambiare e governare le trasformazioni. Aiuta a elaborare, nell’ordine, prima una visione di sviluppo territoriale, poi una strategia e, infine, un progetto. È la cultura il paradigma attraverso cui ricercare risposte nuove alla crisi ecologica e ristabilire un riequilibrio dei modelli economici, sociali e territoriali.
Ciò vale a maggior ragione in quei contesti minori, marginali, periferici, chiamati paesi (o borghi) e aree interne.
È quanto accade, già da diversi anni, ad Aliano, un paese di 800 abitanti della montagna materana, un paese che ha superato il vittimismo proprio delle aree interne e ha costruito la propria visione di sviluppo intorno alla cultura.
Fermamente ancorato a questa visione, il sindaco Luigi De Lorenzo, convinto che “il processo culturale contribuisce prima di tutto alla crescita civile, alla qualità sociale e alla coesione territoriale; si fa critica del presente e ricerca del nuovo, partendo dalla conoscenza di quello che è stato; rappresenta un fondamento di futuro”. Questa la ragione della candidatura di Aliano, terra dell’altrove, a Capitale Italiana della Cultura per il 2027.
Aliano è un esempio concreto di come la cultura possa generare energie tra le persone e i luoghi. Cultura intesa non tanto come evento – qui da 13 anni si svolge il Festival di paesologia “La Luna e i Calanchi” – quanto piuttosto come contenitori e produzione culturali.
La candidatura mette a sintesi tutto quello che ad Aliano già accade, in un progetto organico – quello descritto nel Dossier – che tiene insieme il materiale e l’immateriale, l’evento eccezionale e la quotidianità, in uno sforzo collettivo che può produrre una nuova comunità, un nuovo dinamismo economico e, soprattutto, un nuovo umanesimo delle aree appenniniche e montane.
La nostra visione è frutto di consapevolezza, riconoscimento delle risorse locali e politiche di sistema e valorizzazione delle nostre specificità. Il Dossier di candidatura – aggiunge il sindaco De Lorenzo – si fa narrazione coerente di quello che c’è, uno story-telling che diventa place-telling, cioè racconto dei luoghi, nel rispetto delle loro vocazioni, dei valori delle comunità locali, del rapporto tra natura e cultura”.
Non si tratta di un semplice processo di valorizzazione, quanto piuttosto di un percorso di patrimonializzazione delle risorse locali, cioè di qualcosa che ha valore e che si inscrive nell’orizzonte di rigenerare e, quindi, riabitare i luoghi.

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Di seguito la nota dell’Assessore Cosimo Latronico a proposito della candidatura di Aliano

Latronico: Aliano, simbolo di una cultura che va oltre le grandi città

Candidatura a capitale italiana della Cultura, riconoscimento del passato e visione di futuro

“Questa piccola ma vibrante comunità rappresenta un esempio straordinario di come una realtà locale possa diventare un faro culturale”. Lo sottolinea l’assessore regionale alla Salute e al Pnrr, Cosimo Latronico, commentando la candidatura di Aliano a capitale italiana della Cultura. “Con la sua storia e il suo patrimonio culturale unico – dice Latronico – Aliano ha dimostrato che la cultura non è esclusiva delle grandi città. Qui, tra le colline della Basilicata, si è sviluppato un microcosmo culturale che valorizza le tradizioni locali, promuove l’arte contemporanea (custodisce due opere donate da Paul Russotto, artista esponente dell’espressionismo astratto americano) e accoglie visitatori da tutto il mondo. La sua candidatura è il risultato di anni di impegno e dedizione da parte della comunità locale. Attraverso iniziative come il Festival della Paesologia, che celebra la bellezza e la complessità della vita rurale, e il Museo Carlo Levi, che onora la memoria dello scrittore e pittore esiliato qui durante il fascismo, Aliano ha saputo costruire un’identità culturale forte e riconosciuta.

Questa candidatura – aggiunge l’assessore – non è solo un riconoscimento del passato, ma anche una visione per il futuro. Aliano vuole essere un esempio di come la cultura possa essere un motore di sviluppo sostenibile, capace di creare opportunità economiche e sociali per i suoi abitanti. Vogliamo dimostrare che anche le piccole realtà possono avere un impatto significativo, promuovendo valori di inclusione, creatività e innovazione.

La Basilicata – conclude Latronico – non è una terra del declino, ha tante potenzialità e un fascino straordinario che possono richiamare l’interesse dell’Italia e dell’Europa. La vicenda di Matera capitale europea della Cultura ha fatto capire alla comunità internazionale che nel nostro territorio ci sono realtà che possono guadagnare una centralità nonostante i limiti infrastrutturali e le difficoltà di accesso”.

Anna Giammetta
Anna Giammetta
Giornalista freelance . Tra le collaborazioni, Il Quotidiano della Basilicata, Avvenire, Il Fenotipo (periodico dell'Avis Basilicata), Fermenti (periodico Diocesi di Tricarico), Infooggi.
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