Venti milioni di euro bloccati, che gli agricoltori di Puglia e Basilicata attendono dall’ Agenzia nazionale per le erogazioni in agricoltura, mentre la crisi, la concorrenza mordono le magre finanze degli operatori. Senza dimenticare i danni che lo scandalo petrolio in Val d’Agri, che sta macchiando governi, rappresentanti istituzionali e affaristi per tutte le stagioni, sta procurando all’economia della Basilicata. “Fragole, formaggi lucani ”no grazie !” dicono oltre confine. Si tratterà di aspettare, ma intanto gli agricoltori con il portavoce Gianni Fabbris annunciano una giornata di mobilitazione per il 27 aprile nel circondario di Matera. E per dare un segnale forte alle Istituzioni hanno incontrato il Prefetto, sperando che dal Governo qualcuno si muova. Agea diffidata e trattori pronti a lasciare i campi per le strade istituzionali…
FABBRIS: “SEQUESTRATA” INGENTE MASSA FINANZIARIA CHE CI SPETTA
Gli agricoltori – dice in una nota Gianni Fabbris- sono nel pieno dell’ennesima grave crisi che ha ridotto i ricavi, soprattutto per seminativi, latte e carne bovina, registrando livelli di prezzo tra i più bassi degli ultimi dieci anni.Con il prodotto che rimane invenduto o svenduto a prezzi indecorosi, le entrate dei pagamenti diretti della Pac (Politica Agricola Comune) diventano fondamentali per sostenere la gestione economica e finanziaria di molte imprese agricole lucane e pugliesi.Lo sono soprattutto nel momento in cui le restrizioni del credito e il peso generale dell’indebitamento del comparto agricolo pesano sempre di più sulla gestione finanziaria delle imprese produttive sempre più in difficoltà ad onorare scadenze e pagamenti.Eppure accade che proprio quelle risorse che dovrebbero essere certe come i pagamenti e gli incentivi della PAC sono sottratte e di fatto sequestrate agli agricoltori lucani e pugliesi.AGEA (L’Ente delle erogazioni statale in agricoltura) sta diventando un vero e proprio incubo per gli agricoltori cui viene chiesta efficienza e competitività mentre viene restituita inefficienza e intollerabili pratiche contro gli interessi delle imprese e degli Enti locali.
Nel mentre si fa strada una sempre più grave incapacità di garantire iter per l’accesso alle risorse trasparenti, chiare ed efficaci tanto da rendere sempre più urgente la Riforma degli Enti Pagatori, la misura si fa colma.
Sono almeno 8 milioni di euro degli agricoltori lucani che indebitamente sono trattenuti nelle casse di AGEA. Si tratta di risorse già assegnate (dunque non si tratta di ritardi dovuti agli iter farraginosissimi ed ai mille burocraticismi cui AGEA ha abituato gli agricoltori) e di cui le aziende avrebbero avuto da mesi diritto ma che inspiegabilmente non vengono erogate’’. Fabbris va oltre e parla di vero e proprio “sequestro’’ di una somma vitale per il futuro delle aziende meridionali.
‘’E’ –dice il rappresentante di Riscatto-un vero e proprio “sequestro” di una massa finanziaria importante che sta gravando su molte aziende cui, al contrario, viene quotidianamente chiesto di onorare scadenze pena l’ingresso nel percorso di non bancabilità.Risorse, peraltro, in parte anticipate dagli stessi agricoltori e per cui AGEA ha già incassato la parte di cofinanziamento della Regione Basilicata che ha dovuto far sentire la sua voce con un passo istituzionale nei confronti del Ministero e della stessa AGEA’’. Il movimento,intanto, si organizza dandosi appuntamento nel finesettimana a ‘’La Salitella’’ lungo la Basentana.
