venerdì, 4 Ottobre , 2024
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Addio accise scontate, il diesel come la verde? Mai dimenticare lo spot di Meloni al distributore.

Ricordate lo spot di Giorgia Meloni al distributore? Quando le sparava una più grossa dell’altra per prendere voti? Quando pagando il benzinaio divideva i soldi del costo del carburante da quelli per le accise che intascava il fisco? “E’ una vergogna -diceva- che su 50 auro, 35 vadano allo Stato“. Ecco, non dimenticatevelo mai (per gli smemorati lo riproponiamo più avanti)! Perchè, da quando è andata al governo, oltre a non prorogare il provvedimento -in scadenza a dicembre 2022– del taglio alle accise stabilito dal precedente governo Draghi (introducendo quel ridicolo cartello da esporre alle pompe con il prezzo medio), ora ha anche deciso di allineare le accise per diesel e benzina. E’ questo in sostanza la traduzione pratica di ciò che il governo ha scritto nel Piano strutturale di bilancio (Psb) di medio termine (quello che una volta si chiamava Documento programmatico per la finanza pubblica) in cui si dice che si intende “utilizzare il riordino delle spese fiscali (tax expenditures) in determinati ambiti di tassazione”. Certo, nello stesso non è specificato se l’allineamento avverrà verso l’alto o verso il basso. Ma davvero qualcuno spera che -data la fame di soldi per far quadrare la manovra- l’allineamento non avverrà con la cancellazione dello sconto delle accise sul diesel, con l’aumento del prezzo di quest’ultimo a quello della benzina verde? Comunque, nel caso andasse cosi,  Gabriele Melluso, presidente di Assoutenti, ha calcolato che “per gli automobilisti ci sarebbe un maggior esborso di 5,50 euro a pieno“, in totale “una stangata da 3,1 miliardi“. Ricordando -nel contempo-  che nel 2023 tra iva ed accise sui carburanti “gli italiani hanno sborsato 38 miliardi di euro“. Attualmente le accise incidono con una imposta fissa di 0,728 a litro sulla benzina verde e da 0,617 sul gasolio. Esse sono almeno 20, istituite dal 1935 al 2014, per finanziare di tutto: guerre oramai lontanissime e danni per disastri, tutte ancora in essere e che costituiscono il 60% di quanto paghiamo il carburante alla pompa. Nonostante tanti politici (tra cui Giorgia Meloni e Matteo Salvini ora al governo) abbiano ciclicamente promesso che le avrebbero tolte o ridotte. Ma, come canta Vasco, esse….”sono ancora qua, e già e già!

Grazie a Meloni aumentano i carburanti, ma il salasso è di più…

Vito Bubbico
Vito Bubbico
Iscritto all'albo dei giornalisti della Basilicata.
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