giovedì, 23 Gennaio , 2025
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A Natale su il sipario per il Duni? Matera lo aspetta.

E a giudicare dal moderato ottimismo di sindaco, direttore lavori e impresa sembra proprio che le festività natalizie, fine 2024 inizi del 2025, dovrebbero portare alla “prima” di uno spettacolo inaugurale, che Matera attende dall’anno da capitale europea della cultura. E il ” Teatro” e tale sarà il ” Duni” della rinascita, con un intervento di restauro e riqualificazione rispettoso dell’architettura del passato, ha messo a nudo- con la rimozione di arredi e rivestimenti della platea- cosa gli spettatori vedranno quel giorno. Via le ”macerie” , legate alla funzione mista di cinema, teatro e dello svolgimento di assemblee studentesche, si attende di rivedere e rivivere l’atmosfera identitaria del foyer prima di assistere agli spettacoli. Non ci addentreremo negli aspetti tecnici riportati in altri servizi, ma auspichiamo che tutto proceda per il meglio e con quella serietà professionale di ”cantiere” che abbiamo potuto avvertire , mettendo piede nel Duni dopo tanto tempo. Uno sguardo in alto e apprendiamo che la cabina di proiezione, sulla scala esterna, andrà giù… a significare che il ”cinema” è stata una esperienza del passato.

E il giù tutto, per esigenze tecniche, ha riguardato anche palco, spazio per il boccascena e i servizi collegati. Verrà fuori altro, con il materiale fono assorbente che lascerà il posto a una struttura ”fonoriflettente”. E del resto le voci di attori, soprani, tenori hanno bisogno di ambienti ”naturali”.Così Danza, teatro, opera e musica classica saranno la destinazione d’uso esclusiva del Teatro ” Duni” di Matera, oggetto di interventi di adeguamento funzionale e riqualificazione, che sarà pronto tra dicembre 2024 e gennaio 2025. Ad annunciarlo il sindaco Domenico Bennardi, nel corso di una breve visita al cantiere con il direttore lavori e progettista arch.Luigi Acito, che ha voluto fortemente il recupero del Teatro avendo anche realizzato una pubblicazione dedicata, e con i tecnici dell’impresa esecutrice D’Alessandro di Matera.

Il teatro, dotato di 800 posti a sedere e anche per i disabili, presenterà tra le novità una nuova ”macchina scenica” e attrezzature innovative per lo svolgimento dei diversi tipi di spettacoli . Ed è importante non perdere tempo nel definire gli aspetti gestionali, perchè quella struttura possa essere utilizzata e valorizzata come merita. E del resto la pecca di tante opere pubbliche, per restare in tema ricordiamo il Ludovico Quaroni del Borgo La Martella, sono rimaste inutilizzate o sottoutilizzate perchè si è arrivati impreparati o in forte ritardo nella gestione.’ Stiamo lavorando- ha detto Bennardi- anche a un bando di co-gestione con i privati, che possa consentire lo svolgimento delle attività e che produca reddito. Ci teniamo al Duni, per completare quella offerta culturale della quale Matera ha bisogno anche per supportare quella turistica” .

Il Teatro, progettato nel 1947 dall’architetto materano Ettore Stella e completato nel 1949, è una delle due opere materane come ha ricordato l’architetto Luigi ‘Gigi’ Acito- con la chiesa del borgo La Martella, progettata da Ludovico Quaroni- a far parte del DoCoMoMo Italia, una associazione per la tutela e la conservazione dell’architettura e dell’urbanistica moderne.Il ” Duni”, ricordiamo, era stato utilizzato anche come cinema fino al 2015, anno della chiusura a causa di carenze strutturali.
” Stiamo rispettando il cronoprogramma – ha detto l’architetto Luigi Acito- per restituire alla città quel teatro, e con una precisa destinazione d’uso, che è mancato durante l’anno da capitale europea della cultura. E’ un luogo della memoria cittadina, e non solo architettonica, ma anche culturale ed economica. Nell’immediato dopoguerra ci si affidò a un teatro per ripartire. Fu una scelta lungimirante, anche per quelle soluzione innovative per l’epoca come il plenum studiato da Stella per scaldare la platea. Scelta che riprendiamo, aggiungendo quanto di nuovo per le diverse funzioni è previsto sul piano tecnologico e della sicurezza. Terremo conto anche della luce, con soluzioni tecniche d’avanguardia , che garantiranno una distribuzione omogenea e funzionale. Un passo alla vota e il Duni tornerà a nuova vita anche nel comfort. Lo abbiamo strappato a un destino che forse poteva essere altro, forse un supermercato. E quanto fatto il Duni auspico si possa fare anche per altri luoghi, che devono poter mantenere la propria funzione, soprattutto se sono in centro e testimoniano storia e identità di Matera”.

E qui gli esempi si sprecano, quando c’è scarsa conoscenza o si fa finta di nulla della storia millenaria della Città dei Sassi e del Rupestre, ripetendo spesso a vuoto- ma senza essere conseguenziali- che sono anche patrimonio dell’Unesco. Restiamo al Duni e l’impresa D’Alessandro, come ha ribadito il titolare Gianluca D’Alessandro, che si “impegneranno al massimo per finire quanto prima”. Del resto l’azienda si è occupata del restauro della Cattedrale e questo è un bel biglietto da visita per il recupero di un luogo della cultura come il teatro Duni. Attendiamo il taglio del nastro, in occasione degli auguri natalizi…

SCHEDA DUNI

INVESTIMENTO 7,5 MILIONI
Lo scorso 5 maggio 2023, la Regione Basilicata ha approvato la scheda operativa aggiornata, con nuove risorse e l’adeguamento del finanziamento sull’importo complessivo dell’operazione, che da 4,5 è passato a 7,5 milioni. La nuova scheda definisce anche il cronoprogramma dei vari finanziamenti, ovvero 2 milioni su fondi Po-Fesr 2014-2020 ed i restanti 5,5 milioni sul Piano operativo complementare 2014-2020 (Poc), che si aggiungono ai circa 2,5 già investiti per l’acquisto dell’immobile. Il maggiore importo rimodulato dalla Regione, servirà per l’acquisizione di alcuni immobili confinanti con il teatro, oltre a far fronte all’incremento dei prezzi fissato nel tariffario 2023.

AVVIO LAVORI 14 DICEMBRE 2023 – CONCLUSIONE PREVISTA TRA DICEMBRE 2024 E GENNAIO 2025
Il 14 dicembre 2023 sono partiti i lavori della ditta “D’Alessandro Restauri”, che in base al cronoprogramma di cantiere, si dovrebbero concludere tra la fine del 2024 e gennaio 2025.

L’INTERVENTO
Il teatro è soggetto al vincolo di bene culturale, e si trova attualmente in uno stato conservativo pessimo. Sebbene l’immobile sia certamente di elevato pregio architettonico e presenti finiture di ottima fattura, tutte le componenti necessitano di interventi di recupero per tornare agli originari splendori. In particolare, occorrono interventi per adeguare l’immobile alle nuove normative in materia di sicurezza strutturale, antincendio, sicurezza in genere, nonché l’ammodernamento delle strumentazioni esistenti al fine di adattare l’edificio, utilizzato in passato quasi esclusivamente come cinema, a luogo per arti performative. Inoltre, data la carenza di spazi per servizi agli attori e agli spettatori, si è reso necessario acquisire ulteriori spazi e locali adiacenti, in modo da dare organicità all’impianto. Al termine dei lavori il cineteatro potrà avere circa 750 posti con sedute moderne, ovvero larghe e distanziate. Il restauro prevede, tra l’altro, l’installazione di pannelli fonoassorbenti (adatti alle rappresentazioni teatrali e sceniche) sulle pareti: saranno sostituiti da strutture moderne fonoriflettenti (più tipici delle sale cinematografiche), per migliorare e potenziare l’acustica. Anche la luce, storico handicap della sala, sarà oggetto di uno studio con soluzioni tecniche all’avanguardia, che garantiranno una distribuzione più omogenea e funzionale. Infine, sarà garantita la fruizione del giardino esterno, per manifestazioni culturali en plein air.

UN’ECCELLENZA

In “Duni” è uno dei pochi teatri moderni del ‘900 censiti da “Docomomo”, associazione nata 28 anni fa a Roma per documentare, conservare e valorizzare gli edifici ed i complessi urbani del 1900. Ha come interlocutori studiosi, dipartimenti universitari, enti locali e industrie impegnate nel campo del restauro, nonché il ministero dei Beni e delle Attività culturali e del turismo, oltre a diversi accorgimenti tecnologici per migliorare la diffusione del suono e della luce.

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