Sebbene il meteo nel pomeriggio abbia virato all’opposto della mattinata assolata, la manifestazione per il 25 aprile organizzata dall’ANPI a Matera nel pomeriggio sotto i portici della Biblioteca Tommaso Stigliani è stata una partecipata festa di popolo, intensa e festosa. E per nulla sobria….qualunque cosa volesse dire questa parola che è stata insinuata subdolamente dal governo di centro destra per cercare di guastare in qualche modo una ricorrenza da loro mai riconosciuta, nonostante abbiano giurato sulla Costituzione che è nata proprio dalla Resistenza. Dopo una introduzione della Presidente provinciale dell’ANPI Carmela Lapadula che ha illustrato il volume che ha raccolto gli atti dell’80 della insurrezione di Matera del 21 settembre 1943, a cui è seguito un intervento del professore Angelo Bianchi che ha spaziato dai contenuti del volume ai tempi bui che stiamo attraversando.
Quindi è partito il primo blocco di interventi musicali che hanno caratterizzato l’intera serata, coinvolgendo il numeroso pubblico presente. Blocchi musicali realizzati da cittadini che si sono prestati per l’occasione a dare un contributo con le proprie passioni musicali e politiche, alla buona riuscita della manifestazione. Ha così iniziato la coppia (anche nella vita) composta da Piero Pacione (chitarra e voce) e Adele Caputo (voce) che nella vita sono docenti alle scuole superiori. Tra un brano e l’altro da loro eseguiti si è inserito l’intervento di Teresa Ambrico che ha illustrato la ristampa in copia anastatica -diffusa oggi- della pubblicazione sul 21 settembre 1943 effettuata nel 1944 il cui originale è custodito nella Biblioteca Provinciale di Matera (riprodotta dall’associazione Energheia e stampata da Altezza Tipografi).E poi quello dello studente del liceo classico di Matera, Michele Caserta a nome della Rete studenti medi sulla importanza della ricorrenza odierna per le nuove generazioni che ha concluso con la lettura di una poesia composta da un suo giovane amico.
Poi ancora musica, con un coro di donne (Nadia Casamassima, Giovanna Armando, Rosa Di Pede, Bernadette Scalcione, Lucia Bozza, Anita Ianniello con il figlio Sanci, Teresa Ambrico, Giuliana Armento) che è stato messo su con tanta passione solo qualche addietro, ma che ha eseguito egregiamente il proprio repertorio (Festa d’aprile, E io ero Sandokan, Ama chi ti ama, Addio Lugano bella, L’America, Amore mio non piangere) guidate dalle due chitarriste Rita Montinaro e Anna Onorati.
Durante la loro esibizione altri interventi di Federica Fabrizio per Nonunadimeno, Viviana Barberio per Matera Rumore, oltre a Mariachiara Chiancone che ha recitato la poesia di Italo Calvino “Oltre il ponte” e Grazia Tinelli che ha letto la poesia di Rodari “La madre del partigiano“.
Nonostante la serata sia stata accompagnata da pioggia e vento che ha sferzato fin sotto quei portici dove era allestita anche una mostra di foto e documenti storici, i partecipanti sono rimasti stoicamente numerosi e partecipi sino alla fine, reclamando bis dei brani eseguiti, con “Bella Ciao” che è stata eseguita e cantata da tutti almeno quattro volte. Tre intense ore (dalle 18 alle 20) che hanno concluso la giornata materana del 25 aprile 2025 che aveva visto nella mattinata svolgersi, nella antistante Piazza Vittorio Veneto, la tradizionale manifestazione istituzionale.

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