giovedì, 24 Aprile , 2025
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5 grandi giornali internazionali e Lula per la libertà a Julian Assange

Cresce la presa di coscienza a livello internazionale della gravità della illegittima carcerazione di Julian Assange nel Regno Unito che ha approvato la sua estradizione negli USA dove sarebbe processato per aver pubblicato -come era suo dovere di giornalista- documenti che hanno svelato ai cittadini del mondo talune nefandezze di guerra che altrimenti gli sarebbero state tenute nascoste. Crescono le prese di posizione per far desistere l’amministrazione americana dal suo intento persecutorio.

E’ di queste ore la notizia che cinque grandi ed autorevoli testate internazionali: il New York Times, il Guardian, Le Monde, Der Spiegel e El Pais abbiano chiesto agli Stati Uniti di far cadere le accuse contro Julian Assange, il fondatore di WikiLeaks, per aver ottenuto e pubblicano documenti diplomatici riservati e segreti militari. In una lettera aperta i cinque media rilevano che procedere contro Assange in base all’Espionage Act è un «precedente pericoloso» che minaccia di mettere a rischio il Primo Emendamento della costituzione americana e la libertà di stampa. Inoltre: «Ottenere e diffondere informazioni sensibili quando è necessario nell’interesse pubblico è una parte centrale del lavoro quotidiano dei giornalisti. Se questo lavoro viene criminalizzato, le nostre democrazie di indeboliscono». E questa dovrebbe essere persino considerata una ovvietà. Ma così non è nel democraticissimo “occidente”.

E’ di oggi anche la notizia che vede il neo eletto presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva aggiungersi ai tanti che chiedono il rilascio del giornalista Julian Assange dopo aver ricevuto il caporedattore di WikiLeaks Kristinn Hrafnsson e l’editore Joseph Farrell. “Ero con Hrafnsson, caporedattore di WikiLeaks, e l’editore Joseph Farrell, che mi ha informato sulla situazione sanitaria e sulla lotta per la libertà di Julian Assange“, ha detto Lula (che riassumerà l’incarico di capo di stato brasiliano il prossimo 1 gennaio, dopo esserlo stato dal 2003 al 2011), aggiungendo: “Ho chiesto loro di inviare la mia solidarietà. Possa Assange essere liberato dalla sua ingiusta prigionia“.

Ancora prima, il 21 novembre, pure il presidente della Colombia, Gustavo Petro, aveva ricevuto presso la sede della Camera presidenziale i portavoce del portale WikiLeaks, ai quali ha assicurato il proprio impegno nella pressione per il rilascio del suo fondatore.

Vito Bubbico
Vito Bubbico
Iscritto all'albo dei giornalisti della Basilicata.
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