“Speriamo che me la cavo” è diventato uno dei modi di dire più diffusi dopo il successo del libro di Marcello D’Orta pubblicato nel lontano 1990 e poi trasferito sul grande schermo nell’ottobre del 1992 dalla grande ed indimenticabile Lina Wertmüller. A trent’anni di distanza dall’uscita di quello che è poi diventato un cult cinematografico, l’attore oggi trentottenne Adriano Pantaleo, che nel film interpretò Vincenzino, uno dei piccoli protagonisti, ha intrapreso un viaggio on the road alla ricerca dei suoi ex compagni della terza B della scuola elementare di Corzano, e allora piccoli attori. Il racconto delle loro vite e i ricordi legati al film sono diventati l’occasione per scoprire se “anche loro se la sono cavata” e per raccontare i cambiamenti di Napoli e del Sud. Il tutto raccolto in un docufilm del lucano Giuseppe Marco Albano. La pellicola dal titolo “Noi ce la siamo cavata” è in presentazione in tutta Italia e in questi giorni sono in programma tre date in Basilicata:
-18 gennaio al Don Bosco di Potenza (ore 20,15)
-19 gennaio al Cine teatro Guerrieri di Matera (ore 18,00 – 20,30)
-20 gennaio al Cineteatro Rinascente a Marconia di Pisticci (ore 20,45)

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