Altra aria. Tanta freschezza, entusiasmo e voglia di fare, conoscere cosa c’è davanti e dietro una telecamera, un teatro di posa, un maxischermo che continuano a incantare generazioni di ragazzi (qualcuno già avviato sulla strada della settima arte) e adulti al Giffoni film festival con l’umiltà di aver qualcosa da imparare dai giovani. E a Giffoni Valle Piana (Salerno) ci sono anche le nostre piccole ma preziose realtà come BasilicataCinema con CinEtica CineClub De Sica-Cinit, AltroCinemaPossibile e BellaFilmFestival, pronte ad accogliere stimoli ma anche portare il proprio contributo in un ”Grande” festival pensato e realizzato per i giovani. Da cosa nasce cosa e siamo certi che i ”nostri” sapranno tessere reti, gettare ponti tra Giffoni e gran parte dei 131 comuni della Basilicata, molti dei quali per dimensioni e cultura simili a quel centro del Salernitano. E non sarebbe male se qualcuno dei nostri ”soloni” della cinematografia ufficiale, a vari livelli. e mossi da un protagonismo stellare passassero da Giffoni o guardassero, per colmare una lacuna culturale, quanto fatto da quelle parte e nell’interesse dei ragazzi e del futuro del cinema.
Cento Festival cinematografici si incontrano a Giffoni
Presenti BasilicataCinema con CinEtica CineClub De Sica-Cinit, AltroCinemaPossibile e BellaFilmFestival
Di Armando Lostaglio
Presente anche BasilicataCinema (network di festival lucani) con Gabriele Distasio, Armando Lostaglio (CinEtica CineClub “De Sica” Cinit), Beppe Vendegna (AltroCinemaPossibile) e Vito Leone (Bella Film Festival) all’importante appuntamento di Giffoni Valle Piana, insieme a duecento direttori di festival e rassegne di Cinema provenienti da molte regioni italiane. Su invito del direttore del Giffoni film Festival, Claudio Gubitosi, a cinquant’anni dalla fondazione del Festival per ragazzi. Eccellente ospitalità, macchina organizzativa perfetta, per una tre giorni di dialogo e partecipazione. E Gubitosi ne è entusiasta, soprattutto nel leggere il volto dei partecipanti che per la prima volta si materializzano, pur affrontando un’unica battaglia che è quella di portare la cultura cinematografica anche e soprattutto nei piccoli centri. “Si è insieme per costruire un nuovo sistema – sostiene Gubitosi – dobbiamo farci trovare pronti al mondo post pandemia.” In presenza e in totale sicurezza, ciascuno dei rappresentanti dei Festival ha portato la propria esperienza e contribuito al dibattito. L’analisi, compiuta da Giffoni, ha censito l’esistenza di oltre 1800 rassegne e festival. Un panorama di enorme valore e interesse che coinvolge e incide su aree metropolitane e piccole città. E’ l’immagine di un Paese che, da sempre, punta sul cinema come attività di crescita economica e culturale. Claudio Gubitosi ha invitato a visitare gli spazi rinnovati che in questi cinquant’anni hanno fatto di Giffoni il punto di arrivo e di partenza verso mondi disegnati dal cinema per ragazzi. Inseguendo un sogno, Gubitosi ha realizzato, in un paese di 10mila abitanti, un impero culturale che occupa a contratto centinaia di giovani. Fenomeno di cinema per ragazzi ammirato nel mondo, che Truffaut e la Ardant visitarono nel 1982 e con stupore affermò: “E’ il festival più necessario al mondo”. Il segno di un Sud che produce, nel segno delle nuove generazioni. A Giffoni in questi decenni sono passati tutti i più grandi attori registi e attrici del mondo, presidenti della Repubblica e persino Gorbaciov, per onorare l’impegno verso le nuove generazioni. Un numero incalcolabile di ragazzi hanno vissuto e vivranno l’esperienza didattica del cinema per ragazzi. E’ stato pertanto presentato in anteprima il docu-film realizzato da Giffoni per raccontare i primi cinquant’anni di una storia amata e conosciuta in tutto il mondo. La riflessione, lo scenario, il contesto socio-culturale, sono stati affidati a Domenico De Masi che ha trattato dei festival quali Università invisibili. Quali devono essere le priorità di Stato, regioni ed enti locali. In che modo aziende, sponsor e mecenati possono trovare nelle tante iniziative italiane luoghi e spazi per le proprie attività e, allo stesso tempo, ritrovare la fiducia per sostenere la cultura. Il cinema torni ad essere un Bene comune.
