venerdì, 7 Febbraio , 2025
HomeCinemaFilm Omaggio alla Callas, diva e icona del Belcanto

Film Omaggio alla Callas, diva e icona del Belcanto

A farlo nel film ‘’ Maria’’ ,del cileno Pablo Lorrain, l’attrice statunitense Angelina Jolie che al festival del cinema di Venezia si è commossa, dopo i 10 minuti di applausi tributati dal pubblico alla grande cantante e alla sua interprete…calatasi in un ruolo e in un momento non facile per la Callas. Quegli ultimi giorni nella casa di Parigi, prima di spegnersi a 53 anni a causa di un infarto. Giorni vissuti intensamente, tra gli amici fedeli, i suoi collaboratori, tra i ricordi di amore mai dimenticati come quello dell’armatore greco Aristotele ‘’Ari’’ Onassis, che sposò poi Jacqueline Kennedy, e per i grandi teatri. Le mancavano le arie pucciniane, ma voce e cuore avevano visto calare progressivamente l’intensità passionale. Armando Lostaglio ci parla del film,tra luci, ombre, evidenze e dimenticanze, in vista della proiezione al cinema Lovaglio di Venosa. Un omaggio alla grande Maria e con un doveroso tributo di applausi in sala. Forse anche una rosa rosa ai piedi del grande schermo…

In Rassegna al Cinema Lovaglio di Venosa dal 16 gennaio

Maria Callas, la diva fuori dal tempo

di Armando Lostaglio

È fuori dal tempo chi lo segna con la sua icona, con l’arte di rappresentarla con una voce senza eguali: Maria Callas, la soprano più grande di sempre. Scomparsa a Parigi nel 1977 a 53 anni, per un infarto, dopo una travagliata esistenza. Il grande Cinema – in concorso alla 81^ Mostra di Venezia – torna a dedicarle un film toccante ed intenso, MARIA, diretto dal cileno Pablo Lorrain, dopo quello oltre vent’anni dal film di Franco Zeffirelli con una maestosa Fannie Ardant. Il regista cileno in questi anni recenti ha portato a Venezia le icone fragili e tormentate del XX secolo: la vedova Kennedy, raccontata nei giorni dopo l’attentato al marito (“Jackie” con Natalie Portman), Lady Diana/Kristen Stewart in “Spencer”, e ora “Maria”, biopic sugli ultimi giorni della Callas. Pure lo scorso anno il regista aveva portato al Lido di Venezia un horror onirico per parlare di dittatura nel suo Paese, identificata nel vampiro Pinochet.
Ma con “Maria”, interpretata da una sensazionale Angelina Jolie, l’autore intende dare una svolta alla consueta visione della diva, incidendo specialmente sulla fragile fisicità della cantante alle prese con sonniferi e stimolanti, e dar corpo all’ambizione di poter ricalcare la scena di un tempo e i suoi amori. Le più belle arie pucciniane accompagnano il suo viaggio a ritroso mentre la casa museo parigina è animata dai cagnolini e dalle due figure domestiche più care: il maggiordomo Ferruccio (interpretato con misura ed efficacia da Pierfrancesco Favino) e Bruna la domestica (Alba Rohrwacher).
I flashback riconducono agli amori, quello più tormentato con l’armatore greco Aristotele Onassis, le cui vicende riempivano di indiscrezioni i giornali dell’epoca. Manca incredibilmente nella sceneggiatura la pagina artistica della soprano con il suo più vero amore: Pier Paolo Pasolini, che la volle interprete iconica della memorabile “Medea” sullo schermo nel 1969: una figura, quella del poeta-regista, che forse ha marcato indissolubilmente la sua emotiva simbiosi di essere donna ed artista. E manca il rapporto con Luchino Visconti che la diresse alla Scala in un tormentato alternarsi di successi e clamori di scena. Domande che abbiamo quindi portato all’attenzione di Lorraìn. Carenze di sceneggiatura che tuttavia poco scalfiscono nella resa di un film attraente quanto utile per tenere in vita una diva ineguagliabile come Maria Callas, che ha sovrastato il suo tempo, con una grazia ed un carisma trascendenti: un melodramma nel quale la soprano canta la propria fine.

RELATED ARTICLES

Rispondi

I più letti