Ne abbiamo avuto conferma dalla sala piena e dalla presenza di professionalità e di esperienze di diverse sensibilità, dalle province di Potenza e Matera, e di fuori regione- ma lucano autentico come l’architetto Amerigo Restucci- ai lavori del convegno organizzato dall’Istituto nazionale di urbanistica nella Città dei Sassi che abbiamo presentato nel servizo https://giornalemio.it/ambiente/pale-eoliche-e-piano-paesaggisitico-inu-basilicata-riprende-dibattito/ . E il tema della buona pianificazione, della interlocuzione con la Regione, della tutela del territorio, anche alla luce di quello che potrebbe accadere nel Mezzogiorno con la possibile applicazione dell’autonomia differenziata- come ha ricordato il presidente nazionale dell’Inu, Michele Talia-è stato il filo conduttore di un confronto partecipato, che non abbiamo potuto seguire a causa della concomitanza di altri eventi.
Inu, che sta portando avanti il confronto legato alla legge sull’ urbanistica https://www.inu.it/le-proposte-di-legge-urbanistica/, intende intensificare il confronto con la Regione Basilicata. Una realtà, ricordiamo, alla prese con i continui attacchi al paesaggio e al territorio come sta accadendo con i progetti per la installazione di pale eoliche sul territorio di Matera, come sta succedendo in forma devastante a bosco Coste di Grottole e in altri luoghi battuti dal vento della Basilicata. Come ne usciamo? Lo abbiamo chiesto al presidente nazionale dell’Inu, Michele Talia, riferendosi in generale a progetti di inslallazione di pale eoliche.
” L’apporto della cittadinanza -ha detto Talia- può contribuire a sensibilizzare le istituzioni sulla necessità di preservare il paesaggio e il territorio. Le associazioni ambientaliste in situazioni come queste si mobilitano, fanno petizioni .Se ne esce con le risorse della cittadinanza attiva, perchè non ci sono gli strumenti e normative di legge per intervenire. Certo la Soprintendenza può fare la sua parte. Occorre evidenziare l’impatto che le infrastrutture energetiche piò determinare. La strada -ha concluso- è quella di mobilitare le associazioni, l’ Inu, Italia nostra che sono più sensiblili, per dare alla politica, alle istituzioni un quadro preciso di quanto accade sui territori”. Auspicando in ripensamenti e che venga fuori una normativa stringente per evitare, per esempio quanto sta accadendo nel territorio di Orvieto, che ha destato- dopo i pronunciamenti del Tar- la presa di posizione di 100 esponenti nazionali della Cultura che hanno scritto al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affinchè eviti la deturpazione del paesaggio. Si attendono norme restrittive anche in Basilicata, dove si è in attesa della Vas (Valutazione ambientale strategica) che farà la sua trafila. Il Piano paesaggistico è un tema trattato, ma occorrerà entrare nel merito di un piano delle aree idonee e non idonee , tema sul qualela Regione è obbligata a dire qualcosa entro dicembre. C’è un gruppo interdisciplinare che ci sta lavorando, perchè l’argometo riguarda, paesaggio, agricoltura, energia, le Soprintendenze. Ne sapremo di più nei prossimi mesi. Dibattito aperto. E l’Inu c’è.
Chissà se sono più o meno impattanti, o forse in egual misura, i parchi eolici o le lottizzazioni tipo Giada, Mulino Dell’acqua, Agna Le Piane, La gravinella…ecc. Bè il fascino dei mulini a vento è impagabile basta leggere il Don Chisciotte. Mi chiedo, ma Sancho Panza chi è?