giovedì, 24 Aprile , 2025
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Siamo alle solite, perchè non presentare i progetti?

La storia si ripete. Progetti tenuti nel cassetto. Visti ed elaborati da pochi, magari nella commissione comunale ma la città non ne viene a conoscenza. Nè con una nota e nè sul web. E vengono fuori le ”perle” sopratutto quando si interviene in luoghi delicati sotto l’aspetto della tutela e dell’impatto ambientale- laddove ci sono vincoli precisi- che richiedono rispetto, esperienza e memoria dei luoghi. I casi segnalati da Legambiente Matera sul palazzo delle Buone Pratiche al rione Pianelle – già sede del sodalizio ambientalista- e del Parco dell’Uomo nel Parco della Murgia sono l’emblema consolidato di una carenza di comunicazione per vari motivi ( ritardi, emergenze, opportunità ) che nuoce al rapporto tra cittadini ed Enti locali. a confermarlo i casi dell’abbattimento dei Pini al rione Lanera e della realizzazione della stazione delle Fal in piazza delle Visitazione, testa di ponte per il parco intergenerazionale e per l’abbattimento della scuola media Torraca. Fermare i lavori? Ne dubitiamo…L’assessore ai parchi, nella nota che pubblichiamo più avanti, aveva rassicurato sul ”’pieno rispetto” che il progetto sulla storia dell’ uomo avrà nell’area.

Circolo di Matera
Palazzo delle Buone Pratiche, rione Pianelle 1

Ancora una battaglia per la partecipazione, per l’ambiente, per la storia, per il futuro

Con la comparsa di cantieri e mezzi d’opera sopra ed attorno alle chiese rupestri su a Murgia Timone abbiamo avuto la conferma del terrore che pervade i nostri amministratori quando dovrebbero coinvolgere la Comunità e le Associazioni in scelte che riguardano i Cittadini di Matera.
Il Palazzo è sempre pronto a ricevere, ascoltare, soddisfare i tecnici professionisti e non ha mai tempo, disponibilità per condividere scelte, investimenti, operazioni che riguardano il nostro territorio con il circolo Legambiente.
L’esperienza della nota vicenda di LaNera, conclusasi positivamente salvando un centinaio di alberi e realizzando comunque una nuova viabilità grazie alla fattiva interlocuzione anche con Legambiente, avrebbe dovuto indicare che la strada della partecipazione e condivisione dei progetti è quella migliore.
I cantieri aperti sulla Murgia, la clandestinizzazione dei progetti, la impossibilità di valutare e condividere prima le opere da eseguirsi rendono comunque pessima la intera operazione.
I progetti esecutivi erano pronti e noti, a pochissimi soggetti fidati, sin dall’aprile del 2019, l’emergenza COVID non può essere una scusante.
Con una faticosa ricerca si aprono file ed elaborati che sembrano riservati ai soli addetti ai lavori, vengono alla luce scelte progettuali scellerate se realizzate in un Parco archeologico, storico, naturale.
Due progetti con nomi magnifici ma con prospettive terribili: Civiltà dell’uomo preistoria e rupestre.
Viene da pensare che persino l’Ente Parco della Murgia materana sia schiacciato dentro la ignoranza dei progetti e non si esprime in alcun modo anche se per legge è il gestore dell’area.
Parrebbe, dalla verifica degli elaborati e delle previsioni delle opere contabilizzate, che la nostra attuale civiltà non riesca a sganciare il termine “valorizzazione” da strade, acciaio, resine e che i migliori professionisti si ripieghino su questo.
Rifacimento di strade e sentieri in resina per molte centinaia di migliaia di euro, inferriate a precludere accessi, perforazioni per consolidamenti di difficile comprensione per quantità e ubicazioni, passerelle su massicciate a negare vita alla pregiata vegetazione per migliaia di metri quadri, illuminazione notturna a creare disturbo alla micro e macro fauna terricola e volatile.
La preziosa vegetazione nel Parco è base nutritiva essenziale dell’intero ciclo biologico dalle scolopendre, ai grillai, ai grandi rapaci notturni. L’alibi della riduzione del calpestio è un pessimo alibi.
I visitatori del Parco dovrebbero essere responsabilizzati prima ed accompagnati lungo i sentieri esistenti.
Con 800mila euro si possono formare, impiegare ed utilizzare molte decine di accompagnatori consapevoli e/o guide per diversi anni, in luogo di spalmare robaccia chimica per migliaia di metri quadri.
Una strada nuova e sentieri nuovi che si sovrappongono a quelli esistenti, con ulteriori apporti innaturali, e che non possono impedire il calpestio extra, assorbono il 50% del finanziamento.
Valorizzare è fare una strada sopra una vecchia utilizzando resine?
Di certo sono necessarie la manutenzione, il restauro, il consolidamento con tecniche non invasive, il miglior controllo, l’accoglienza gentile, i bagni pubblici e, in un Parco, il massimo rispetto per TUTTI i viventi lì presenti.
Il Circolo Legambiente di Matera è disponibile a collaborare con chiunque, Ente Parco, Comune, INVITALIA, per il miglioramento dei progetti in esecuzione e per superare la paura della partecipazione e della condivisione dei progetti.
Il Circolo Legambiente sarà punto di riferimento nella Comunità per la maggiore diffusione della conoscenza delle opere in corso, per raccogliere suggestioni, suggerimenti utili alla reale salvaguardia del patrimonio custodito nel Parco; qualora dovessimo riscontrare illegalità, illegittimità o danni all’Ambiente ed a qualunque elemento naturale ve ne chiederemo conto in ogni sede.
Fermate i lavori, parliamo.

Parco della Storia dell’Uomo, precisazioni dell’assessore Orsi sui progetti e sui lavori

“I lavori per la realizzazione delle sezioni Preistoria e Civiltà rupestre del Parco della storia dell’uomo, saranno realizzati nel pieno rispetto del patrimonio storico e naturalistico delle aree di intervento. La stessa idea progettuale, validata dopo numerose conferenze di servizio dalla Soprintendenza, si basa sui concetti dell’ecosostenibilità e della compatibilità ambientale e ha come obiettivo quello di accrescere il potenziale attrattivo e turistico dei luoghi”.
E’ quanto sostiene l’assessore ai Parchi della Storia dell’Uomo, Simona Orsi che aggiunge: ”E’ opportuno inoltre sottolineare che l’attività di comunicazione relativa ai progetti del Parco della Storia dell’Uomo è affidato alla società vincitrice di un apposito bando di gara indetto da Invitalia. Su sollecitazione del Comune di Matera, la società aveva organizzato, per il 21 marzo 2020, un evento pubblico per permettere ai progettisti (anch’essi vincitori di una gara indetta da Invitalia) di illustrare alla città i loro disegni e le modalità di intervento. E’ superfluo rilevare che l’iniziativa non si è svolta per le note restrizioni legate all’emergenza sanitaria da COVID-19. Contiamo comunque di riproporre l’iniziativa nelle prossime settimane visto l’attenuarsi delle misure di contrasto alla diffusione del coronavirus. Abbiamo chiesto a Invitalia, inoltre, di stilare un cronoprogramma dettagliato dei lavori per venire incontro alle esigenze sollevate dalle organizzazioni di rappresentanza delle guide turistiche che legittimamente lamentano l’assenza di informazioni sui progetti che si ripercuote sulla vendita dei pacchetti di visita. Nei prossimi giorni convocheremo un incontro per confrontarci sulla questione ma è chiaro che l’investimento della città sui Parchi non può più subire rallentamenti di alcun tipo. Siamo convinti – conclude l’assessore Orsi – che quest’opera possa rappresentare un valore aggiunto per il nostro territorio nella competizione legata all’attrazione di un turismo consapevole, sensibile ai temi della sostenibilità ambientale e alla ricerca di percorsi storico-naturalistici in cui è possibile coniugare ecologia e cultura. Se la strategia condivisa da tutti dev’essere quella di permettere ai visitatori della città di scoprire la sua storia e di consentire l’incremento dei tempi di permanenza media dei turisti, il Parco della Storia dell’Uomo si colloca in maniera coerente con questo intendimento”.

Anna Longo
presidente Legambiente Matera

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