Documento su documento, che radiografa una situazione già nota di contrarietà all’insediamento in un territorio assolutamente non idoneo a ricevere investimenti nucleari, la Regione Basilicata ha inviato un dossier al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica che dovrebbe mettere ‘’nero su bianco’’ sulle possibile individuazione di gran parte delle aree del Materano a ospitare siti per lo stoccaggio di quel tipo di rifiuti. Un secco ‘’No’’ che tiene conto della presa di posizione di Regione, Comuni di Matera, Montalbano Jonico, Bernalda, Scanzano jonico (teatro della rivolta popolare del 2003), Policoro, Pisticci e di associazioni ambientalisti e comitati come ‘’ No Scorie’’. Non ci resta che attendere la risposta del Governo che dovrà valutare anche le autocandidature a ospitare i siti e una tendenza, espressa da vari rappresentanti ministeriali, per un ‘’nucleare’’ pulito. Ne riparliamo dopo Capodanno.
Nucleare: dossier Basilicata al Mase
La documentazione inviata dal Dipartimento Ambiente è aggiornata con tutte le osservazioni prodotte fino ad alcuni giorni fa rea cui quelle dei Comuni di Bernalda e di Montalbano Jonico del 18 dicembre scorso e quella del Comune di Matera del 19 dicembre scorso
Siti scorie nucleari: la Regione Basilicata ha inviato al Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase) la relazione con le eccezioni tecniche per scongiurare l’individuazione del deposito nel territorio lucano. Questo fa seguito alle decisioni assunte nella riunione del 18 dicembre scorso, che si è svolta presso il Dipartimento regionale all’Ambiente e alla Transizione energetica a Potenza alla presenza di tutte le parti istituzionali locali interessate dalla Carta nazionale delle Aree idonee ad ospitare il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi.
La documentazione inviata dal Dipartimento Ambiente è aggiornata con tutte le osservazioni prodotte fino ad alcuni giorni fa rea cui quelle dei Comuni di Bernalda e di Montalbano Jonico del 18 dicembre scorso e quella del Comune di Matera del 19 dicembre scorso. In estrema sintesi al Documento delle osservazioni tecnico – scientifiche (Dots) già trasmesso nel 2021 sono stati aggiunti ulteriori elementi derivanti dal completamento del lavoro di redazione del Piano paesaggistico regionale (Ppr). A questo, tra le altre cose, sono stati aggiunti approfondimenti relativi al ‘Patrimonio culturale’ in merito al riconoscimento di un tratto dell’Appia Antica, che interessa i Comuni di Melfi, Rapolla, Venosa, Palazzo San Gervasio, Banzi e Genzano di Lucania, di Patrimonio Mondiale dell’Unesco o dell’inserimento della ‘Via Francigena’ nei finanziamenti del Ministero del Turismo a maggio 2024 e ancora l’istituzione del sito Natura 2000, ‘Corridoio ionico di migrazione’ per garantire e tutelare la conservazione delle specie ornitiche selvatiche, approvato dalla Giunta regionale che interessa i comuni di Bernalda, Pisticci, Scanzano Ionico e Policoro.
In pratica la documentazione contiene tutti gli elementi relativi ai territori lucani individuati dalla carta nazionale che ne impedirebbero la realizzazione per caratteristiche geologiche, culturali, paesaggistiche e di particolare rilievo economico. “Abbiamo messo in campo in maniera sinergica tutte le energie tecnico – scientifico per scongiurare l’individuazione del sito in Basilicata. Siamo fiduciosi che con questo massiccio lavoro documentale la Basilicata esca dal ventaglio dei siti idonei”, spiega l’assessore all’Ambiente e alla Transizione energetica della Regione Basilicata, Laura Mongiello.
