Ripristino della Ferrovia Sicignano Lagonegro, edilizia, ma soprattutto il problema dei problemi- l’emergenza cinghiali- che, ormai, da anni è il tormentone della Basilicata accanto a quelli senz’altro più gravi della Sanità e del taglio dei servizi, hanno caratterizzato i lavori della terza commissione, attività produttive e ambiente, presieduta dal vicepresidente consigliere regionale Roberto Cifarelli. E a parlarne, come riporta un comunicato, sono stati il presidente dell’ Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Matera Filomena Montemurro e Felice Lisanti, dello stesso Ordine professionali, in merito alla mozione del consigliere Cifarelli avente ad oggetto: “Fauna selvatica. Emergenza cinghiali”. Montemurro e Lisanti hanno rappresentato, con un documento, le risultanze della Conferenza programmatica tenutasi, a Matera, nei giorni 9 e 10 novembre.
“A margine delle due giornate – hanno riferito– sul tema ‘Controllo della popolazione di cinghiali: possibili strategie a confronto’, è emerso come l’approccio debba essere necessariamente multidisciplinare e coinvolgere i diversi attori, con l’ottica di perseguire il concetto di One Health. Sono state delineate alcune linee guida che si vorrebbero mettere in atto, nel breve periodo, delineando un progetto pilota nel Parco della Murgia materana, propedeutici ad un Piano di controllo della popolazione dei cinghiali. Schematicamente il progetto OPHRYS, in una prima fase è così strutturato: 1) Suddivisione del Parco in macro/micro aree di osservazione per un monitoraggio della fauna, d’intesa con i referenti del Parco; 2) Revisione di dati disponibili o da rilevare concernenti la biologia e la gestione del cinghiale, quali dati su abbattimenti negli ultimi anni, sforzo di cattura, stime di densità, stime di danni, frequenza di parti delle femmine, movimenti degli animali. Per i dati mancanti, sarebbe possibile iniziare una serie di progetti, in collaborazione con l’Università della Basilicata e con le facoltà di Agraria, Biologia e Veterinaria di Bari, volti a raccogliere i dati suddetti, sulla cui base poi effettuare scelte dei metodi di gestione di questa specie; 3) Formazione delle guardie ecozoofile, operatori bio-regolatori (cacciatori) con il coinvolgimento dell’Ispra; 4) Coinvolgimento del Dipartimento di Medicina Veterinaria UNIBA e dell’Università di New York per la cattura, sterilizzazione (controlli dati fisiologici) e marcatura dei cinghiali con collari satellitari.
In questo caso si prevede il coinvolgimento dell’Università degli Studi della Basilicata e della Casa delle Tecnologie (CTE) del Comune di Matera; 5) Coinvolgimento dell’Università della Basilicata e dell’Università di York e dei cacciatori per la realizzazione e distribuzione nel Parco dei BOS (Boar Operated System) per la futura contraccezione del cinghiale tramite contraccettivi orali; 6) Creazione di una filiera delle carni di cinghiale in insaccati (Coinvolgimento dell’Università della Basilicata); 7) Preparare una campagna conoscitiva rivolta ai cittadini riguardo l’utilizzo delle carni di cinghiale, abbinata ad uno studio sociologico e a sondaggi (Coinvolgimento di alcuni Istituti del territorio); 8) Formazione degli studenti di ogni ordine e grado (Coinvolgimento Ordine dei Veterinari, Agronomi, Biologi, Guide del Parco) con una serie di lezioni sulla gestione della fauna selvatica e sui metodi per mitigare i conflitti fra uomo e animali selvatici. Nel contempo – hanno concluso Montemurro e Lisanti – raccogliere le opinioni di tutti gli attori coinvolti nel problema: Assessorati (Agricoltura, Salute, Ambiente) e diversi Dipartimenti – Provincia, Anci, Aziende sanitarie, Parchi della regione. Organizzazioni sindacali Agricole e degli Allevatori, Associazioni ambientaliste, Cacciatori”.
Il consigliere Cifarelli dopo aver ringraziato i dottori veterinari Montemurro e Lisanti per la preziosa informativa sulla metodologia sperimentale studiata per far fronte all’emergenza, ha evidenziato che ci saranno altre sedute della Commissione dedicate alla problematica con ulteriori audizioni dal momento che “l’emergenza cinghiali si sta diffondendo su tutto il territorio europeo e, quindi non è solo un problema nazionale e regionale e che anche in Basilicata, in alcuni contesti territoriali, la densità è tale da determinare danni rilevanti alle coltivazioni ed alle produzioni agricole, compromettendo l’equilibrio biologico e la coesistenza di altre specie animali”.
Hanno partecipato ai lavori della terza Commissione, insieme con il vicepresidente Cifarelli (Pd), i consiglieri Aliandro (Lega), Braia (Iv), Bellettieri (Fi), Baldassarre (Idea), Leggieri (M5s).
Potenza 13 dicembre 2023
