Che memoria e che tenacia, da parte di Pio Abiusi,animatore dell’associazione Ambiente e Legalità, nel ritornare su argomenti che sembravano sopiti, ma che restano di attualità come il monitoraggio, la gestione della tormentata storia (perché così è) della discarica per rifiuti solidi urbani di Borgo La Martella. Un impianto consegnato al Comune di Matera dopo la fase commissariale, con tutte le problematiche, le prospettive e anche le polemiche che quella struttura nevralgica della sezione ambientale del territorio comporta. E la questione riguarda una ordinanza , emessa dall’Amministrazione comunale guidata dall’ex sindaco Raffaello De Ruggieri, sul “divieto di emungimento delle acque sotterranee dai pozzi ubicati nei pressi della piattaforma di trattamento dei rifiuti in c.da La Martella’’. Se c’è va applicata con tutte le prescrizioni che essa comporta e il coinvolgimento dei diversi soggetti preposti al monitoraggio. Nota inviata al neo prefetto Cristina Favilli e al sindaco Domenico Bennardi per le valutazioni e gli adempimenti del caso.
LA LETTERA INVIATA ALLE ISTITUZIONI
A Dott.ssa Cristina FAVILLI
Prefetto di
M A T E R A
protocollo.prefmt@pec.interno.it
A Dr. Domenico Bennardi
Sindaco
Comune di
M A T E R A
comune.matera@pec.ruparbasilicata.it
Oggetto: Ordinanza di Divieto di emungimento delle acque sotterranee dai pozzi ubicati
nei pressi della piattaforma di trattamento dei rifiuti in c.da La Martella.
Con la presente cogliamo l’occasione per dare a Lei Sig.ra Prefetto il benvenuto a Matera e Le auguriamo buon lavoro.
Correva l’anno 2016 quando ancora una volta l’ARPAB effettuò un ennesimo monitoraggio delle falde sotterranee della piattaforma per la gestione dei rifiuti solidi urbani con annessa discarica di La Martella- Matera, (All.1).
Il 23 Febbraio ebbe ad informare vari organi amministrativi dei risultati.
Per correntezza evitiamo di fare riferimento ai fatti accaduti in precedenza ed accenneremo a quelli successivi ma solo in parte e solo per ben connotare l’oggetto.
Ci piace evidenziare quanto affermava a suo tempo Arpab circa la mancata trasmissione delle analisi eseguite in contraddittorio dall’esercente; il Comune di Matera, in maniera ricorrente era uso menare il can per l’aia fino a quanto ARPAB rompeva gli indugi e decideva di procedere con l’assolo.
Il 3 Marzo 2016 il Direttore della Unità Operativa Igiene,Epidemiologica e Sanità Pubblica dell’ASM chiese al Sindaco di Matera che venisse emessa una ordinanza contingibile ed urgente, ai fini della tutela della salute pubblica.(All.2). L’urgenza era talmente sentita dal Sindaco di Matera che solo il 13/9/16 emise la sollecitata ordinanza, a distanza di oltre 6 Mesi.( All.4).
E’ da premettere che il giorno precedente l’emissione dell’ordinanza gli era pervenuta una nota a firma del Direttore Generale del Dipartimento Ambiente ed Energia della Regione Basilicata che gli intimava di dare corso a quanto sollecitato dall’organismo sanitario pena l’esercizio dei poteri sostitutivi e successiva informazione alle Autorità Giudiziarie preposte.(All.3).
Storie di normale incomprensione o incompetenze circa la gestione di quella piattaforma fino a quando la città venne estromessa dalla gestione stessa ed il 2/10/2018 venne nominato il Commissario ad Acta.
Oggi l’attività del Commissario si è conclusa e la piattaforma torna in gestione alla città.
Il 27 Giugno dello scorso anno il competente Ufficio regionale ebbe a notificare il provvedimento di chiusura definitiva, a seguito di ispezione finale, dei settori III e IV della piattaforma integrata di gestione rifiuti urbani non pericolosi ubicata in località La Martella di Matera, ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. n. 36/2003 e pertanto la discarica poteva considerarsi fuori dalla procedura di infrazione comunitaria.
Giova ricordare come la Corte di Giustizia Europea abbia emesso la sentenza di condanna ex Art. 258 TFUE il 21 marzo 2019 per 23 discariche lucane tra cui quella di La Martella, la Commissione Europea, in data 6 aprile 2022,aveva inviato all’Italia una lettera di messa in mora per mancata ottemperanza ai sensi dell’articolo 260 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea ed in essa vi era ancora la nostra discarica.
Oggi ci dobbiamo interrogare, tra l’altro, attraverso una campagna di monitoraggio che dovrebbe già essere esistente perchè prevista se l’ordinanza contingibile ed urgente, ai fini della tutela della salute pubblica di cui ad All.2, debba essere ancora vigente o meno; è da notare che il Piezometro SP4 al quale faceva riferimento il Direttore della Unità Operativa Igiene,Epidemiologica e Sanità Pubblica dell’ASM è posto al lato ovest del IV settore , in prossimità del III settore dove, divisi in modo non equo tra i due settori, vi erano i 53 mila mc di rifiuti sovrabbancati abusivamente e che sono stati rimossi, come previsto. I monitoraggi sono contemplati dalla DGR 134 del 2019, (All.5) che è l’A.I.A che la Regione Basilicata ebbe a rilasciare dopo che il Comune di Matera si era cimentato inutilmente per ben 8 anni presentando addirittura quattro progetti . Il Commissario ad Acta di nomina regionale avrà avuto cura che i monitoraggi previsti per le acque sotterranee siano stati eseguiti, non resta che concertarsi con ARPAB ed ASM ed esaminare la situazione attuale, se la situazione di criticità è venuta meno come pensiamo che lo sia , l’ordinanza va revocata.
E’ un dovere istituzionale e chi di competenza occorra che ottemperi.
Nel augurare buon lavoro, si porgono distinti saluti.
x Associazione Ambiente e Legalità
Dr. Pio Abiusi
firmato digitalmente
Matera, 14 Febbraio 2024
allegati:
1-Cominicazione Arpab;
2- ASM-richiesta emissione ordinanza;
3-Regione Basilicata-sollecito;
4-Comune di Matera-ordinanza contingibile;
5- A.I.A.-Delibera_n°_DG134-2019.