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Cinghiali da contenere? Veterinari al lavoro. Fondi Regione per la cattura

Ne avevamo parlato nel servizio di presentazione alla conferenza organizzata dall’Ordine dei veterinari di Matera, https://giornalemio.it/salute-e-benessere/problema-cinghiali-e-se-provassimo-con-i-vaccini-immuno-contraccettivi/ ,e ne abbiamo avuto conferma nel corso della prima giornata dei lavori. Il ricorso a vaccini immuno-contraccettivi, per ora in fase di sperimentazione, che possono interferire con la fertilità degli animali, è una delle opportunità per contribuire a contenere l’espansione dei cinghiali che creano allarmismi e danni anche nelle città. Una indicazione che può servire alla distanza, visto che la Regione sta lavorando su vari fronti, come ha scritto in una nota l’assessore all’agricoltura Galella, a redigere un Progetto pilota di contenimento, controllo e conservazione del cinghiale nel Parco della Murgia materana. Il trattamento avrebbe l’effetto di bloccare il ciclo riproduttivo per 4 e 6 anni. Studi in tal senso sono stati compiuti dalla dottssa Giovanna Massei, dell’Università di York (Regno Unito), ospite della due giorni materana, e che ha trovato in Italia, nel Lazio e in Campania, le prime sperimentazioni.

” Il coinvolgimento di esperti e responsabili di istituzioni, ricercatori , università e di associazioni del settore primario- ha detto il presidente dell’Ordine dei medici veterinari della provincia di Matera, Filomena Montemurro- consentirà di raccogliere utili elementi per una proposta organica di interventi, che contribuisca a contrastare e a risolvere efficacemente il problema” . Gli interventi, con costi e risultati diversi, sono oggi limitati ad abbattimenti , con personale addetto o coadiuvanti al controllo,trappole e rimozione e nell’ambito della caccia sportiva, in attesa si valutino gi effetti del controllo di fertilità.

E le schermate proiettate durante i lavori hanno confermato che c’è ancora tanto da fare per ottenere risultati e non compiere errori. Da noi, per esempio, la filiera del cinghiale manca dei passaggi della trasformazione, lavorazione e consumo della carne. Siamo,infatti, ben lontani dalla economia virtuosa della ristorazione di regioni come Lazio, Umbria, Toscana dove nei menù le ”pappardelle” sono un piatto fisso, insieme a spezzatino, alla cacciatora, fino a insaccati e ad assaggi in tutte le salse, fino alla polenta…Anche qui servono progetto e risorse adeguate, se confrontate con quanto fanno altre realtà. E l’iniziativa dei Veterinari materani può essere il ”La” per rendere fruttuosa la presenza, finora problematica dell’ungulato,con tutti i rischi (peste suina compresa) che la presenza del rumoroso ungulato comporta.

IL COMUNICATO DELLA REGIONE BASILICATA
Potenza, 9 novembre 2023
Cinghiali, Galella: contributi ai Comuni per l’acquisto di sistemi di cattura

L’obiettivo è quello di contrastare il sovrannumero dei cinghiali e prevenirne la presenza nelle aree urbane e limitrofe. I Comuni lucani potranno richiedere contributi per l’acquisto di dispositivi di controllo di ultima generazione, quali “PigBrig”. E’ quanto prevede un avviso pubblico approvato dalla Giunta Regionale. Sono stati stanziati 200 mila euro per aiutare le amministrazioni locali a limitare il fenomeno, che come ha sottolineato l’assessore alle Politiche Agricole, Alessandro Galella, “suscita preoccupazione, perché comporta pericoli alla pubblica incolumità”.
“La presenza invasiva dei cinghiali – ha evidenziato – è un problema non solo per i nostri agricoltori, che subiscono ingenti danni, ma anche nei centri abitati dove può causare pericoli per la salute pubblica, come il rischio di incidenti stradali o imprevedibili reazioni da parte dei selvatici che potrebbero trovarsi in prossimità con l’uomo, nonché alla possibile diffusione della peste suina africana”.
Beneficiari dell’avviso sono i Comuni, ad eccezione di quelli che ricadono integralmente nelle aree protette. Sono finanziabili l’acquisto di dispositivi di cattura (“PigBrig”, chiusini, gabbie) e l’acquisto di foraggiamento attrattivo (nella misura del 15% dell’investimento). Il contributo massimo è di tremila euro. I Comuni possono presentare la domanda entro 30 giorni a partire dalla data di pubblicazione dell’avviso sul Bollettino ufficiale della Regione. La documentazione (relazione tecnico illustrativa coerente con gli obiettivi dell’avviso) deve essere inviata attraverso la piattaforma informatica Siarb. Un punteggio maggiore sarà concesso alle amministrazioni che confinano con le aree protette. Altri criteri di selezione sono l’incidenza dei sinistri stradali e la superficie amministrativa decurtata dell’area protetta. L’avviso pubblico è un ulteriore tassello nelle strategie messe in atto dalla Regione per contrastare la presenza della fauna selvatica anche nelle aree urbane e periurbane in sinergia con le amministrazioni comunali.

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